Il Natale dalla finestra

Il Natale è scontato, è vero. Perché ne parlano tutti, perché in queste ore e per le prossime 48 circa il nostro cervello sarà obnubilato da pandori, panettoni, bolliti e tutta una serie di cibarie che snobbiamo per tutto il resto dell’anno. La dieta per tre giorni non esiste e con il più falso dei sorrisi regaliamo l’ennesima sciarpa color merda alla prozia che tanto odiamo e che per giunta puzza pure di naftalina.

Allora perché ho deciso di scrivere sul Natale?Inizialmente avrei voluto scrivere una storia per esercitarmi nella scrittura creativa. Volevo intitolarla “A Christmas Carol” un po’ banale a dire il vero. E poi ho poco, pochissimo tempo. Certo, scrivere un articolo sul Natale risulta ugualmente banale… ma tutti ne parlano, tutti ne scrivono, sembra che il mondo giri attorno a questo evento, e allora mi sono detto “perché no?” e ho cominciato a scrivere di getto.

Potrei parlarvi del mio Natale, di come lo vivo in famiglia, con quali tradizioni festeggiamo, con quali cibi ci sfondiamo lo stomaco, di quali regali ci facciamo. Ma non credo che vi interessi.

Ho letto tanti bellissimi articoli sul Natale come “Letterina da Babbo Natale” o “Se Gesù fosse nato nel 2016″. Cose carine e belle da leggere. Ma non credo che farò una cosa simile.

Io invece vi parlerò di come vedo il Natale dalla finestra.

La finestra di camera mia dà su una strada di periferia poco affollata. Due alberi spogli e un vialetto. Niente di più. Le ultime foglie cadute sono a marcire sul praticello del condominio, vi è un muretto che lo delimita e una piccola siepe. E tutto intorno gli altri condomini molto simili al mio. Questo è quello che vedo dalla finestra di camera mia.

Così mi sono preso qualche ora (un po’ di meritato riposo) e mentre giocavo al PC osservavo fuori dalla finestra.

Giusto qualche osservazione per buttare giù un articolo.

Il Natale. Il Natale si sta evolvendo, il Natale sta cambiando. Negli anni questa festa è sempre stata accusata di essere qualcosa di troppo commerciale, di troppo superficiale, di banalizzare i valori religiosi. E negli anni queste accuse sono cresciute in maniera esponenziale. Ma è vero? Le cassette della posta nell’androne di casa di fronte al mio in effetti sono stracolme di volantini pubblicitari dei grandi centri commerciali  e anche nella strada davanti a casa le pubblicità su  grossi cartelli rimandano al consumo, allo spreco. Spreco che si manifesta nei bidoni nascosti dietro al muretto stracolmi di imballi e di cartacce, pieni di inutile ” rudo”.

Ma il Natale che osservo dalla finestra è un Natale 2.0. Molti fattorini dei principali corrieri espressi, molti Mr. Amazon portano dei pacchi di tutte le dimensioni ordinati probabilmente su internet. Il Web diventa quindi uno strumento “Natalizio“. E se finisce come l’anno scorso riceverò centinaia di mail, di Whatsapp, di Sms con i soliti “…a te e famiglia” da gente che la mia famiglia manco la conosce.

Metto a fuoco il PC davanti a me. I pop-up di pubblicità natalizie mi bombardano lo schermo durante il gioco. Una vera e propria guerra virtuale a chi spara l’offerta più grossa, a chi manda la pubblicità più sfavillante. Il Natale 2.0 é lì davanti alla mia finestra, in una finestra di Crome. Allora hanno ragione quelli che dicono che il Natale è solo un pretesto per far soldi?

Insomma uno a zero per chi vede il Natale come qualcosa di troppo commerciale.

Continuo la mia osservazione come un gufo sul suo trespolo. Osservo una ragazza. Molto carina per giunta. Ha una grossa valigia rossa che si trascina dietro con fatica. È una ragazza che studia fuori sede, in un’altra città , forse in un altro paese. Torna a casa una volta all’anno. Allora il Natale è anche questo?  Il Natale riunisce le famiglie, ci dà la possibilità di trovarci tutti assieme. E anche se tutte le famiglie hanno dei problemi, chi piccoli e chi grossi, il Natale ci dà la possibilità di trovarci e affrontarli tutti assieme. Vedo i bambini entusiasti che corrono dallo scuolabus al portone gioiosi della fine dell’ultimo giorno di scuola, vedo le persone che si salutano con fare allegro e si baciano sulle guance. Il Natale è quindi allegria, un momento allegro, una ricorrenza felice…

Allora la sfida tra Grinch e amanti del Natale chi la vincerà?

Volete sapere la verità?

Il Natale dipende tutto da noi. Possiamo sfoderare il peggior sorriso falso mentre regaliamo alla prozia la sciarpa color merda oppure possiamo lasciarci andare. Lasciarci andare al calore della famiglia, lasciarci andare al calore di un abbraccio sincero all’odiata prozia e sorridere ancora di più quando l’odore di naftalina ci invade le narici. Nel sorriso di quella ragazza io ho visto il Natale; la gioia del tornare a casa dalla famiglia. E possiamo giocare con i vicini a “chi ce l’ha più lungo” (mi riferisco all’albero ovviamente) e dimostrare di non aver capito nulla del Natale. Il Natale può essere un nuovo inizio. Sapete che mi piacciono i nuovi inizi. Può essere l’occasione di dimostrare del sincero affetto (che non si basa sul valore dei regali) a chi ci circonda. E osservando fuori dalla finestra ho visto un’Italia che lavora, un’Italia che aiuta, un’Italia che ama. Ho visto abbracci, strette di mano, fatica sotto una pila di scatoloni, il rincorrere l’ultimo autobus da parte dello studente con lo zaino pesante e i libri di troppo sotto il braccio. E in questa giornata così magica dobbiamo essere più uniti che mai. Perché? Perché è la festa dei valori della nostra cultura. La nostra cultura non si basa sull’odio, sulle bombe, sui raid aerei di cui sentiamo tanto parlare in questi giorni. Si basa sulla famiglia. Una famiglia che si riunisce in una stalla con un bue e un asinello a festeggiare la nascita di un bambino. Una cultura che si basa sul rispetto reciproco, una cultura che si basa sull’amore. Una cultura che si basa sul lavoro, sulla fatica, sull’aiuto reciproco e il Natale tramite semplici gesti, tramite  piccoli  presenti  dimostra che anche laicamente si può dare un senso a questa giornata. Non penso infatti che centri la religione, devo essere sincero, ma tutti i valori che la circondano, per quanto stereotipati possano essere, li trovo corretti e alla base del lieto vivere. E il Natale li rappresenta tutti…

E tutto questo lo penso da camera mia, e tutto questo osservando dalla finestra.

Ne approfitto per fare gli auguri di Buone Feste a tutti i lettori del Blog. Vi vorrei ringraziare uno ad uno, perché sapere che qualcuno legge, commenta, dibatte sul mio lavoro è una gioia immensa. Un piccolo Natale quotidiano. Buone feste a voi e alle vostre famiglie (che non conosco). Vi lascio una canzone: Canzone di Natale per farvi i migliori auguri e farvi sorridere un po’.

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