Una frase. Letta e copiata. Da un altro blog. Parole che però sono come le ciliegie in un frutteto di campagna. Se ne rubi due o tre non se ne accorgerà mai nessuno. Poi le assaggi. Sono le ciliegie più buone che tu abbia mai mangiato. Ti ricordano un momento felice che aveva il medesimo sapore, anni e anni prima, in un altro posto, in un’altra stagione, in un’altra vita.
Così sono le frasi. Ti immedesimi, le vivi, diventano tue.
È sempre il momento sbagliato per me. Con le persone giuste. Quando io sono la persona sbagliata nel momento giusto. Un ciclo. Essere giusti al giusto momento è difficile. Perché il mio difetto è rifuggirli i momenti. Attimi in cui devi prendere la palla al balzo, correre, scattare. Godersi la vita per me è difficile. Deve essere tutto pianificato nei dettagli più concreti, quando i momenti vanno vissuti bene. Anche con un po’ di leggerezza. Con un po’ di improvvisazione. Anche io ho trovato la persona giusta. Anzi le persone giuste. In momenti pessimi. Troppo tardi o troppo presto. Perché ero io la persona sbagliata. Rifiutare in te stesso l’amore che provi perché lo hai deciso di provare troppo o troppo poco è doloroso. Quell’amore poi lo provi nel modo sbagliato, con le vertigini perché sei volato troppo in alto o con il soffocamento perché sei sprofondato. Persone e persone. E la testa vola, non è mai ferma. Persone con cui ti immagini il futuro. Una parola che mi preoccupa assai. Un futuro in cui non riesco ad immedesimarmi. Che mi manca ma non voglio. Sono il solito banale, ma il futuro lo vorrei scrivere io. E quando dico scrivere non intendo decidere i momenti, le emozioni e gli attimi. Battere tutto a computer. I minimi dettagli di un amore che scorrono nel colore degli occhi, che sono piccoli postulati ma squarciano la profondità delle emozioni. Un solo momento in cui il profumo di una pelle, in cui il soffio di un respiro, in cui l’ombra di una quercia scrivono loro. E scrivono emozioni. Le dettano alle nostre teste, le fanno affiorare tutte, esondare, impregnarsi nella vita. è così che immagino il futuro di quei momenti giusti in cui io sono sbagliato. Fermo, statico e rancoroso. Momenti in cui dovrei far affiorare la gioia o la tristezza, in cui dovrei far bruciare il mio istinto in qualcosa di magico, in qualcosa di giusto. Momenti in cui non penso. Ma mi butto. Allora sì che sarei la persona giusta. Magari anche nel momento sbagliato. Se tu sei giusto lo diventa anche il momento. E non solo amori perché sembra che il mio discorso si basi solo su questo. Non solo baci nei posti giusti, toccate e fughe che determinano inseguimenti. Ma anche corse dietro un autobus per essere nel mezzo giusto. Per andare in quello che diventerà il posto giusto. In quello che diventerà a sua volta il momento giusto. Giusto però lo devi essere tu. Se poi sei sbagliato anche il momento sbaglia. Almeno ho imparato così. Momenti perfetti rovinati da me stesso. Un momento di gioia così profonda in cui la vita vuoi si fermi lì perché non te la immagini più in alto. È lì che sbagli. Io per esempio adesso sono nel posto giusto. Davanti ad un computer a sfogare tutto il mare di miscugli che ho nella testa, che cadono colpo di dita dopo colpo di dita su un monitor. Monitor che monitorizza la mia anima e mi fa capire che infondo sarò anche super sbagliato ma il minimo puntino giusto c’è. Un seme. E da quello può nascere una quercia. Da cui può nascere una foresta. Momenti in cui la sofferenza è al massimo degli ardori non sono momenti sbagliati ma i momenti giusti per capire come combatterla. E al contrario la massima gioia può essere un momento sbagliato se nata su un pensiero sbagliato. La vita deve andare avanti così. E la riflessione è nata tutta da quella frase. Se sei la persona giusta anche il momento che devi gestire tu può prendere la giusta via. Ma se sei la persona sbagliata, la tua mente è sbagliata, i tuoi umori sono sbagliati, il tuo approccio è sbagliato anche il momento lo diventa. Per quanto bello tu (e io l’ho fatto tantissime volte) riesci a rovinarlo. Il nostro futuro, il nostro momento lo scriviamo noi. E tutto è nato da questa frase. Con una foto. Che mi fa sorridere. Saranno pure morti, ma la loro vicinanza testimonia che sono morti assieme. Persone giuste al momento giusto.