Uno sguardo.
Voi vi assomigliate terribilmente. Siete uguali. Stessi dettagli curati con un design simile tra di voi. Il vostro volto cambia solo per sfumature, centinaia di colori che vi dipingono le bellezze del profilo.
La pelle ruvida. Quasi piacevole da carezzare.
Un profumo. Un po’ secco, ma molto amato, tutto sommato gradevole.
Il nostro rapporto comincia così.
Con una carezza, con i miei occhi che apprezzano i dettagli, che sono quasi avidi di volerli vedere tutti. Li si vuole apprezzare, li si vuole scorrere, li si vuole amare.
Le mie mani ti impugnano. Ti afferrano quasi con impazienza.
Sì il momento che vivo con voi è così. Si vorrebbe scoprire tutto e subito ma al tempo stesso assaporare le mille e mille sfumature di una profonda bellezza, di ciò che si ama e che si desiderava da incredibilmente tanto tempo.
E così ci apriamo. Tu ti apri con me ma io mi apro con te.
La tua intimità diventa parte integrante della mia e viceversa. Viceversa. La parola che dice tanto ma veramente tanto di noi. Tu dici una cosa, io la penso. Io penso una cosa, tu la ripeti con parole tue, ma spesso la cambi. Ne cambi il finale. Il finale di una frase così bello da scoprire, così bello da vivere.
Ho fretta. Tu hai tranquillità.
E al contrario quando tu hai fretta vorrei che fosse tutto più tranquillo.
Ci si ama così. In quello che può essere un minuto o in quella che può essere una giornata.
E tu ti apri sempre di più. E io ti esploro. E io ti vivo.
E, e, e e e. Tutto così di corsa. Ma una corsa al rallentatore.
Colori.
Profumi.
Luci ed oscurità.
Freddo e caldo.
Persone, ricordi, amore, odio, fame, sete, noia, felicità. Tu mi dai tutto questo.
E io ti vivo con impazienza ma al tempo stesso vorrei assaporarti fino alla fine. Fino all’ultimo.
Tu mi prendi. E mi porti con te. Mi porti nel tuo mondo, mi porti su una spiaggia lontana, nel più profondo degli abissi o nel più magnifico universo parallelo. Mi presenti persone, storie, ricordi.
In pochi secondi sono tuo.
Ma tu sei parte di me.
A volte non mi piaci, ma ti voglio assaporare lo stesso.
A volte sei infantile, ma mi fai crescere.
A volte sei noia, ma fai decollare la fantasia.
E non sei solo te. Di te il mondo è infinito.
Io però mi affeziono. Alcuni nomi non me li tolgo dalla testa. Spesso il nome di tuo padre diventa un mio idolo.
Altre volte mi allontano.
E poi avete un lato stronzo.
Mi fate piangere.
Mi fate ridere.
Mi fate impazzire.
Ma decidete voi come farmi vivere.
Io sono innamorato di voi. E voi mi fate amare.
Non siete nulla di speciale ma siete tutto.
Siete i libri.
#GiornataMondialeDelLibro
