Il futuro nasce dai sogni. Grazie Gazzetta Di Parma

Un ragazzo. Un ventitreenne noioso, dove nella sua monotona routine passava ore e ore concentrato su libri di anatomia nella biblioteca di Medicina, viveva esperienze magnifiche sulle ambulanze della Croce Rossa ed era un perenne cataclisma in ogni singolo rapporto umano che cercava di costruire maldestramente. Incostante nello studio, decisamente pigro, poco sportivo e incapace pure in cucina dove l’unico apparecchio che sapeva usare era il forno a microonde.

Un disastro.

Poi un giornale. Il più antico di Italia. Una quotidiana cronaca di una città tutta da vivere, con approfondimenti sui temi più vari, dai giovani alla salute, dalle scuole all’università, dalla musica alla cultura, dalle donne agli eventi del weekend. E poi interviste, sport, editoriali, iniziative e tanto altro. Cronache presentate non solo con la massima serietà, ma con l’entusiasmo di valorizzare la città, valorizzare le persone, le idee, le novità in questa grande famiglia di Parma.

Il ragazzo sono io, Nicolò Bertolini.

Il giornale è la Gazzetta di Parma.

Un anno esatto fa, il 9 Agosto, i due si incontravano.

Un anno di collaborazione, un anno di esperienze, un anno di vita. La Gazzetta mi ha dato questo. E non solo. Mi ha insegnato uno stile e mi ha addestrato a gestire i tempi, le misure e le parole da usare nei veri e propri articoli pubblicati sul giornale di Parma con la mia firma. È iniziato tutto con un evento, il Test di Medicina, a cui sono dovuto correre e nel ritardo ho girato la città per trovare studenti che lo avessero tentato. Scritto malissimo e la sera uno dei capiredattori mi diede una bella giacca spiegandomi gli errori. Non fu la prima, ne ho ricevute a decine. “Non si copia un comunicato stampa parola per parola”, “Prima il nome e poi il cognome”, “Nelle interviste non devi essere tu a suggerire le risposte” e tanti altri. Poi però anche qualche complimento “Una bella idea”, “Oggi il tuo stile ci è piaciuto” e via dicendo. Non sembra, ma i loro commenti sono state lezioni. I loro consigli anche. Le loro proposte pure. In un anno, nello sviluppo di oltre 65 articoli sono cresciuto.

Ora parlo un po’ di me. Io ho sempre adorato scrivere: il giornalino degli scout, il giornalino del centro estivo, il giornalino del mio liceo. Ogni anno la passione è andata in crescendo. Ogni anno la voglia di scrivere aumentava, anche solo la prima cosa che mi veniva in mente, anche solo una storia di fantasia, anche solo come avevo fatto ridere i miei amici. Poi temi, testi, ricerche e concorsi di scrittura nazionali vinti. Adoro scrivere. Mi fa sentire vivo, mi fa godere la vita.

In Gazzetta vi è stato il clou. Articolo dopo articolo ho imparato a scrivere un’introduzione coinvolgente, un testo sintetico ma dettagliato, una conclusione che non lascia domande, che spiega esaustivamente il finale. Ma non solo. Ho vissuto decine di esperienze, sentito centinaia di storie, provato migliaia di emozioni. È questo che ti dà la scrittura. La corsa in luoghi affollati, pieni di gente che parla, discute su progetti, programmi o presenta qualcosa, che dà vita alle proprie idee. Che bisogna saper cogliere, saper valorizzare. Poi storie di persone che fanno fatica a raccontarle perché assillate dalle emozioni, perché afferrate da sentimenti che stanno rivivendo. Anche quello bisogna saper cogliere. Poi la fantasia, ce ne vuole tanta per presentare un qualcosa di nuovo, di inedito, nel migliore dei modi, far parlare la gente ma al tempo stesso parlare anche tu di quello che stai vivendo. E dare notizie. Fatti di cronaca espressi mettendo in evidenza quanto possano essere interessanti, piacevoli o drammatici, cosa essi ti possono trasmettere.

Ma non vi è solo il giornalismo dentro un giornale. Ho conosciuto ragazzi e non ragazzi, colleghi e referenti, che mi hanno dato molto. Sì, vabbè il caffè che abbiamo preso assieme durante qualche servizio non conta, la mia foto di profilo fatta da una fotografa del giornale non conta, i numeri di telefono scambiati per un “Ciao come va?” non contano. Sono nati profondi rapporti umani, quella complicità che nasce solo nelle squadre che vogliono dare il massimo, in quei team che danno il meglio di se per il risultato. Un filo invisibile che ci collega e ci allinea, ci rende complici del giornale che si trova ogni mattina in edicola. Sì è vero, c’è chi scrive pagine e pagine e chi solo uno o due articoli la settimana, ma siamo tutti uniti da questo filo invisibile che è la passione dello scrivere, la passione del dare voce a chi di voce ne ha poca, di urlare a nostra volta la bellezza che si nasconde in ogni angolo di Parma.

Da lì è nato un sogno. Da questa piccolissima collaborazione (che mi porterà a prendere il titolo di Giornalista Pubblicista tra esattamente 365 giorni) è nato un sogno grandissimo. Quello di fare quello che mi piace veramente: scrivere. Dedicarmi nella vita totalmente alla scrittura, non solo su questo blog, ma su giornali, uffici stampa e il mio sogno diventa anche un altro: nel 2020 vorrei pubblicare un libro (a cui lavoro ore e ore al giorno e faccio il massimo per portarlo a termine).

Scrivere (e la capacità di farlo) è un bellissimo dono che la vita mi ha fatto: raccogliere emozioni, storie e vissuti e farne un testo che presenti a chiunque lo legga la bellezza che si nasconde in un mix di parole.

Grazie Gazzetta di Parma, per le esperienze che mi hai fatto vivere, per gli insegnamenti che mi hai donato e per la conoscenza di migliaia di volti, di vite, di emozionanti storie, non presenti solo nei miei articoli ma anche in quelli dei miei colleghi.

Il sogno sta crescendo, diventare un giornalista, uno scrittore e stringere tra le mani prima le bellezze di una vita altrui, poi i pulsantini di una tastiera di un pc e infine ammirare la bellezza di tutto ciò, nero su bianco.

Ma c’è ancora tempo.

Il tempo di leggere un giornale.

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5 pensieri su “Il futuro nasce dai sogni. Grazie Gazzetta Di Parma

  1. Ma che bella storia! Bravissimo, complimentissimi, hai avuto il coraggio di inseguire i tuoi sogni partendo da zero e il duro lavoro ti sta ricompensando! Goditi tutta questa gioia e che si trasformi in grinta e in tenacia in tutti quei momenti che ne avrai bisogno per raggiungere il tuo obbiettivo!

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